Alla scoperta della Valchiavenna 
              e del suo nobile passato le cui tracce sono ancora ben visibili 
              negli storici palazzi, nelle Chiese, nei conventi, nelle piazzette 
              ornate da storiche fontane, nelle vecchie mura con gli antichi portoni 
              ed in altri suggestivi scorci del centro storico di Chiavenna. 
 
 
              
               L'antica "Clavenna" romana, alla confluenza delle strade dei 
              Passi Spluga e Maloja, conserva un centro storico ricco di splendidi 
              palazzi e di tesori artistici quali la collegiata di S. Lorenzo, 
              che al suo interno custodisce il Museo del Tesoro e "La Pace", e 
              il Mulino di Bottonera.
               Nelle vicinanze Palazzo Vertemate, splendida dimora del periodo 
              rinascimentale. 
               Circondata da alte vette e immersa in una natura intatta e 
              rigogliosa offre una cucina genuina e ricca di tradizione da degustare 
              nei numerosi ristoranti e crotti: cantine naturali formatesi dall'addossarsi 
              di macigni enormi che si sono staccati dai fianchi della montagna 
              in epoca preistorica. 
               Tra gli spiragli di questi massi soffia una corrente d'aria 
              detta "sorel" che mantiene una temperatura costante durante tutto 
              l'anno e ne fa luoghi ideali per la stagionatura dei formaggi, dei 
              salumi e dei vini. I crotti, spesso attrezzati all'esterno con panche 
              e tavoli di sasso e all'interno con una piccola saletta, sono per 
              i chiavennaschi punto d'incontro e di tradizione.
               Simboli della tradizione gastronomica: la "brisaola", già 
              nota in Valchiavenna dal 1456, e il violino di capra che ancor oggi 
              vengono prodotti artigianalmente con ricetta tradizionale; i formaggi 
              "di latteria" e "d'alpe" che danno profumi e sapori inconfondibili 
              a molte ricette locali; i vini della tradizione valtellinese dal 
              gusto forte e ricercato e di alta qualità; i dolci, i biscotti di 
              Chiavenna, semplici e genuini, la torta fioretto, che prende il 
              nome dai fiori sminuzzati di finocchio selvatico, i "biscotìn de 
              Próst" secondo ricetta antica e segreta.
               E poi ancora, dal lago alla montagna i musei a testimonianza 
              di una storia prestigiosa e gli insediamenti rurali ad offrire interessanti 
              esempi sul modo di abitare e di vivere nei secoli scorsi.
               La Valchiavenna è una terra caratterizzata da una forte appartenenza 
              al Cristianesimo, diffuso a partire dal Medioevo, e da un tradizionale 
              significato religioso e di fede, manifestato dalla quantità ma soprattutto 
              dalla bellezza di diversi tesori artistici.
              

  Molte 
              ed interessanti sono le peculiarità che contraddistinguono queste 
              ricchezze territoriali ed artistiche: il tempietto romanico di S.Fedelino, 
              situato sulla riva occidentale del lago di Mezzola ed eretto sul 
              luogo del martirio di S.Fedele e la Collegiata di S. Lorenzo, dominata 
              da un alto campanile del XVI secolo e nota sia per il Fonte Battesimale 
              in pietra ollare che per il Museo del tesoro con la preziosa "Pace", 
              vengono considerati i gioielli di arte romanica della valle.
               Ricca è la Chiesa della SS.Trinità di Novate Mezzola, originaria 
              del 1446 ma rifatta in stile barocco, di cui costituisce uno dei 
              migliori esempi in valle, seguita dalla chiesa di S.Maria di Chiavenna 
              e dell'Assunta Prosto di Piuro; importante il Santuario mariano 
              della Beata Vergine di Gallivaggio, situato a 7 Km da Chiavenna, 
              nel comune di S.Giacomo Filippo, così denominato perchè sorto sul 
              luogo dove nel 1492 la Vergine apparve a due ragazze che raccoglievano 
              castagne. 
               Queste e altre numerose Chiese, presenti sia nel fondovalle 
              che sulle montagne, sono testimonianza del passato di un territorio 
              ricco di arte, storia, cultura e profonda religiosità.
               Il nobile passato della Valchiavenna ha antiche tracce ancora 
              ben visibili nei suoi storici palazzi. La maggiorparte dei palazzi 
              sono situati nella città di Chiavenna senza dimenticare il Palazzo 
              Vertemate Franchi, una delle più prestigiose dimore rinascimentali 
              dell'area lombarda, dove è sopravvissuto il ricordo dell'antica 
              Piuro. 
                  » Palazzo Balbiani 
                  » Palazzo Pestalozzi 
                  » Palazzo Pestalozzi-Salis 
                  » Palazzo Pretorio 
                  » Palazzo Salis
              
Torri 
               "A sud-ovest di Gordona, sovra nuda e scabrosa montagna, a 
              circa 600 metri sul livello del piano, sorge ardita e maestosa una 
              torre appellata costantemente Segname, di cui s'ignora l'origine 
              e lo scopo, ma che alcuni opinano essere opera romana e quivi piantata 
              per uso di telegrafo". G.B.
              Crollalanza
               Le torri di segnalazione e di avvistamento testimoniano le 
              vicende storiche di Valchiavenna e Valtellina, territori che hanno 
              avuto da sempre una posizione strategica importante, punto di collegamento 
              ideale tra nord e sud e luogo di passaggio obbligato per gli spostamenti 
              dalle montagne alla pianura, e che hanno visto nel corso dei secoli 
              il sorgere di varie costruzioni con funzioni difensive.
               Valtellina e Valchiavenna non furono più povere rispetto ad 
              altre vallate alpine di torri e castelli: solo che particolari eventi 
              storici hanno fatto sì che ne siano sopravvissuti meno che altrove. 
              La maggior parte di queste costruzioni, infatti, ha subito gravi 
              devastazioni nel corso dei secoli: alcune sono state rese inservibili 
              all'inizio del '500, dopo la conquista delle vallate valtellinesi 
              e valchiavennasche da parte dei Grigioni; altre, invece, sono riuscite 
              a resistere ed arrivare fino a noi, come testimonia la Torre di 
              Segname a Gordona, in Valchiavenna, grazie soprattutto ai recenti 
              interventi di ripristino e consolidamento, finanziati dalla Legge 
              Valtellina e dal Comune di Gordona, con il conseguente riconoscimento 
              dell'edificio, da parte della Soprintendenza per i beni ambientali 
              e culturali, di "evidente testimonianza della storia militare del 
              territorio e di antiche tecniche di costruzione". Inoltre, anche 
              la sua collocazione in cima ad un imprendibile sperone roccioso, 
              il fatto di non essere stato teatro di azioni militari particolari, 
              e la sua struttura architettonica essenziale, hanno fatto resistere 
              la Torre attraverso i secoli, fino ai giorni nostri.
               L'aspetto di fruibilità dell'edificio è stato inoltre curato 
              secondo diversi aspetti: la messa in sicurezza e la bonifica del 
              percorso per accedervi dai vicini abitati di Gordona e Samolaco, 
              oltre ad un impianto di illuminazione che rende visibile la Torre 
              dall'intera valle. Attualmente è possibile entrare all'interno della 
              Torre ed accedervi fino alla sua sommità, chiedendo la chiave di 
              accesso del cancello esterno al Comune di Gordona. (Fonte: Amministrazione 
              Comunale di Gordona)